Onu: 66 Paesi a favore della depenalizzazione dell'omosessualità


Sono stati 66 i Paesi che venerdì hanno firmato il documento letto dal rappresentante dell'Argentina all'Assemblea Generale dell'Onu. La dichiarazione comprende, fra le altre cose, anche la depenalizzazione universale dell'omosessualità e i diritti delle persone LGBT.
I 66 Paesi hanno riaffermato i principi di non discriminazione, in base ai quali i diritti umani sono validi per ogni essere umano allo stesso modo senza riguardo per l'orientamento sessuale o l'identità di genere.
Fra i Paesi che hanno deciso di non sottoscrivere il documento spiccano a sorpresa gli Stati Uniti (con l'ennesima prova della poca tolleranza del presidente Bush nei confronti delle minoranze) e il Sud Africa (che in passato aveva sempre sostenuto i diritti umani).
L'importanza della notizia è data dal fatto che è la prima volta nella storia in cui in un documento dell'Onu viene fatto esplicito riferimento alla necessità del rispetto dei diritti umani per le persone Glbt (minoranza tutt'ora ancora perseguitata in 86 Paesi al mondo).

I Paesi firmatari sono: Albania, Andorra, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Belgio, Bolivia, Bosnia ed Herzegovina, Brasile, Bulgaria, Canada, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Cile, Colombia, Croazia, Cuba, Cipro, Cechia, Danimarca, Ecuador, Estonia, Finlandia, Francia, Gabon, Georgia, Germania, Grecia, Guinea-Bissau, Ungheria, Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Mauritius, Messico, Montenegro, Nepal, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Nicaragua, Norvegia, Paraguay, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Sao Tome e Principe, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, ex Yugoslav Republic of Macedonia, Timor Est, Regno Unito, Uruguay e Venezuela.
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