Italia: Paese di versatili
Ieri vi ho parlato di una statistica statunitense che fotografava il rapporto fra gay attivi e passivi nel paese, sottolineando come in numerose città il numero di passivi fosse eccezionalmente maggiore a quello degli attivi, con tutte le problematiche di difficoltà nel reperire un partner sessualmente compatibile che ne conseguono.
Ma qual è la situazione in Italia? Ho voluto provare ad utilizzare lo stesso sistema adottato negli Stati Uniti, provando così ad analizzare i profili degli iscritti ad un servizio di incontri online. Spulciando oltre 28.000 profili presenti sul sito Gay Romeo (includendo solo gli iscritti che si sono dichiarati gay e che hanno specificato le loro preferenze sessuali), la fotografia che se ne ricava è radicalmente diversa da quella d'oltreoceano. Il sito preso in esame permette di autoclassificarsi in cinque categorie: passivi, preferibilmente passivi, versatili, preferibilmente attivi e attivi. Da nord a sud quasi la metà dei profili si inserisce nella categoria versatili. Le altre categorie, però, non risultano particolarmente sbilanciate e la percentuale di di passivi è molto simile a quella degli attivi, così come quella dei preferibilmente passivi si avvicina a quella dei preferibilmente attivi.
Ecco i dati regione per regione (in alcune aree i dati sono poco significativi perché il numero di iscritti in quella zona geografica è troppo bassa per avere un qualsiasi valore statistico):
Area | Passivi | Pr. pass. | Versatili | Pr. att. | Attivi |
Abruzzo | 10,6 | 17,2 | 50,0 | 15,0 | 7,2 |
Basilicata | 6,2 | 12,5 | 50,0 | 25,0 | 6,3 |
Calabria | 15,6 | 14,8 | 50,8 | 13,3 | 5,5 |
Campania | 10,3 | 16,4 | 52,8 | 12,1 | 8,4 |
Emilia Romagna | 8,3 | 16,2 | 50,8 | 15,3 | 9,4 |
Friuli Venezia Giulia | 7,3 | 13,3 | 57,2 | 14,3 | 7,9 |
Lazio | 9,7 | 15,4 | 51,3 | 15,4 | 8,2 |
Liguria | 8,9 | 16,7 | 49,7 | 14,5 | 10,2 |
Lombardia | 8,0 | 15,5 | 54,4 | 13,2 | 8,9 |
Marche | 7,8 | 15,8 | 52,6 | 12,9 | 10,9 |
Molise | 25 | 18,7 | 56,3 | 0,0 | 0,0 |
Piemonte/Valle d'Aosta | 8,3 | 14,6 | 52,7 | 15,6 | 8,8 |
Puglia | 10,5 | 15,6 | 53,3 | 12,2 | 8,4 |
Sardegna | 6,5 | 15,2 | 55,8 | 13,6 | 8,9 |
Sicilia | 9,9 | 15,7 | 52,6 | 14,1 | 7,7 |
Toscana | 8,2 | 16,2 | 52,6 | 16,1 | 6,9 |
Trentino | 7,8 | 11,4 | 58,2 | 14,7 | 7,9 |
Umbria | 9,4 | 15,7 | 52,3 | 13,2 | 9,4 |
Veneto | 7,2 | 14,8 | 51,9 | 15,3 | 10,8 |
Per gioco ho provato a dividere tutti i dati in due sole categorie: attivi e passivi. Per farlo ho considerato i versatili al 50% attivi e al 50% passivi, così come chi è preferibilmente passivo è stato contato al 75% passivo e al 25% attivo con la stessa logica applicata anche ai "preferibilmente attivi".
Anche in questo caso in tutte le regioni italiane ne scaturisce un ottimo equiliberio vicino al 50% (il dato più sbilanciato è quello del Molise ma il basso numero di iscritti in quell'area ne giustifica un valore non attendibile). Il dato su scala nazionale è del 50,15% di passivi contro il 49,85% di attivi. Ecco i dati regione per regione:
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Un dato curioso riguarda l'età: in Lombardia, ad esempio, il numero di passivi fra i 18 e i 24 anni supera del 7% quello degli attivi; percentuale che si ribalta negli over 45 dove si conta il 6% in più di attivi rispetto ai passivi. Nel resto d'Italia i dati non sono molto dissimili con i passivi under 24 in maggioranza del 9% in Lazio e del'8% in Sicilia contro una maggioranza degli attivi fra gli over 45 del 4% al centro e del 3% al sud. Difficile, però, trarne una conclusione: se ne potrebbe dedurre che i le nuove generazioni preferiscono un ruolo passivo, ma non è da escludersi che si tratti esclusivamente di un dato legato al numero di iscritti per ciascuna fascia d'età.