Il gay radar esiste. Lo sostiene la scienza


La capacità di un gay di riconoscere a prima vista le preferenze sessuali di un altro gay viene spesso definito "gay radar" o "gaydar". Tale capacità è stata spesso attribuita all'intuito se non addirittura alla leggenda. Uno studio scientifico, però, rimette in discussione la cosa sostenendo che qualcosa di vero c'è.
La ricerca è stata condotta da alcuni scienziati olandesi dell'università di Leiden. Il test è stato effettuato su un campione di 24 persone (omosessuali e non) alle quali sono state fatti vedere alcuni disegni rappresentanti delle figure geometriche.
Uno studio precedente aveva già dimostrato di come il cervello umano tenda a farsi "ingannare" quando sono presenti più figure di dimensioni diverse: se ad esempio in un disegno è rappresentato un quadrato grande contenente un rettangolo più piccolo, il cervello individuerà immediatamente il quadrato ma tenderà a vedere erroneamente come un quadrato anche il rettangolo più piccolo. Partendo proprio da tale assunto, i ricercatori dello studio odierno hanno notato di come i gay tendessero a lasciarsi "ingannare" meno da quel gioco di figure: nonostante tempi di risposta fossero più lungi rispetto a quelli degli eterosessuali, i gay sono riusciti ad individuare con maggior facilità i dettagli e a non lasciarsi ingannare dall'illusione ottica.
Tale attenzione ai dettagli, tolta dai test con figure e rapportata alla vita reale, si tramuta in un'attenzione maggiore anche nell'osservare le persone, permettendo quindi di individuare con più facilità eventuali caratteristiche che possano fornire indizi sulla sessualità di una persona.
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