Libero contro il diritto di asilo al clandestino gay


L'Arcigay ha scritto una lettera aperta a Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano "Libero" per un articolo apparso sulle sue pagine e firmato Antonio Sanfrancesco.
Nel pezzo di parlava di un clandestino ecuadoregno che è stato reintegrato con lo status di rifugiato politico (in base all'articolo 10 della nostra Costituzione) dopo che un giudice ha riconosciuto che l'uomo è stato vittima di persecuzioni e violenze nel Paese d'origine a causa della sua omosessualità. Secondo la legge dell'Ecuador, inoltre, non sono considerati punibili le aggressioni nei confronti di gay.
Il punto di vista sulla vicenda del giornale di Belpietro pare già evidente dal titolo dell'articolo: "Ogni scusa è buona, diritto di asilo al clandestino gay anche se nessuno lo perseguita". L'Arcigay sottolinea come alcuni passaggi del lungo iter siano stati banalizzati, quasi come se bastasse dichiararsi gay per ottenere lo status di rifugiato e come se l'uomo non avesse dovuto portare prove e testimonianze della sua situazione personale in Ecuador.
L'associazione sottolinea inoltre anche alcuni passaggi dell'articolo, come quello in cui il giornalista asserisce che le prove vagliate dal giudice fossero "un po' poco, forse, per annullare l'espulsione e aprire la strada alla concessione del diritto d'asilo visto che anche in Italia, come in molti altri paesi europei, avvengono spesso casi di aggressione nei confronti di persone gay".
L'Arcigay ha chiuso la sua lettera dicendosi dispiaciuto del fatto che "Libero" si sia fatto promotore di omofobia e discriminazione ai danni di un inerme omosessuale, dicendosi convinti che il rifugiato meriti le scuse della loro redazione.
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