Se non ti piace essere gay, puoi diventare etero. Lo sostiene un programma radiofonico curato dall'AUSL


Inizio con una breve divagazione, utile per capire il senso della notizia. Radio Sonora è un'emittente radiofonica finanziata da alcuni comuni della Bassa Romagna. Nel suo palinsesto è presente un programma da titolo "Tutto quello che avresti voluto sapere sul sesso ma...", curato dalla dottoressa Tiziana Bartolotti, responsabile del servizio di fisiopatologia della riproduzione dell'Ospedale Civile di Lugo (RA), e dal dottor Salvatore Arnone, responsabile dell'unità operativa di Urologia dell'Ospedale civile di Lugo (RA). Nelle varie puntate, alcuni operatori dall'AUSL (l'equivalente dell'ASL e dell'USL in altre parti d'Italia) affrontano tematiche legate al sesso.
In particolare, la puntata andata in onda il 22 marzo scorso affrontava il tema dell'omosessualità. Ed è così che, fra un intramezzo musicale e l'altro, si è potuto ascoltare quanto segue: «L'omosessualità non è più considerata una malattia. Per cui l'idea di cambiare forzatamente l'orientamento sessuale di un individuo è sempre meno diffuso. Diverso il caso di una persona fortemente angosciata dal problema che desidera diventare eterosessuale. In questo caso un trattamento può avere un certo margine di probabilità di successo, specie se intrapreso molto precocemente. In passato sono stati fatti molti tentativi di curare l'omosessualità attraverso vari trattamenti comportamentali, sociali, psicoterapici: tentativi per lo più falliti. Se una persona ha un deciso orientamento omosessuale che sente ben integrato e stabile dentro di sé, non può e non deve essere forzato a cambiare. Nello stesso modo sarebbe impossibile e sbagliato tentare di rendere omosessuale un eterosessuale».
Fa decisamente un certo effetto sentire una operatrice del Servizio Sanitario Nazionale affermare che esiste un trattamento per cambiare il proprio orientamento sessuale qualora questo non piaccia. affermazione che apre un'altra serie di domande: di quali "trattamenti" si va parlando? Davvero gli ospedali pubblici romagnoli hanno un programma per far cambiare i gusti sessuali ai gay? Quando si parla di "fase precoce" ci si riferisce a ragazzi adolescenti (magari con genitori che non accettano la loro omosessualità)? Tante domande che meriterebbero una risposta.
Grazie a Daniel per la segnalazione.
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