A «Vieni via con me» si è parlato anche di omosessualità


Lunedì scorso su Rai Tre è andata in onda la prima puntata di "Vieni via con me", un programma condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano. Seguita in televisione da più di 7 milioni di telespettatori, il programma ha avuto anche alcuni strascichi anche su internet, ad esempio con l'home page del programma che è risultata la pagina più cliccata di tutto il portale Rai nella giornata di martedì.
Tra i tanti temi trattati, si è parlato anche di omosessualità. Per farlo si è scelto di utilizzare degli elenchi, due dei quali letti da Nichi Vendola ed uno da Roberto Saviano.
Quest'ultimo, indubbiamente il meno serio, riguardava tutti i dettagli che nel sud d'Italia fanno pensare che una persona possa essere omosessuale. Il governatore della Puglia, invece, ha dapprima elencato le molte (e spesso sqallide) denominazioni che si usano per indicare un omosessuale («invertito, deviato, pederasta, sodomita, frocio, depravato, arruso, bardassa...»), poi l'ancor più vergognoso elenco dei metodi con i quale nel corso della storia si è cercato di espiare l'omosessualità («impalato, arso vivo, squartato, decapitato, impiccato, lapidato, accecato, evirato, deportato nei lager e marchiato col triangolo rosa, deportato nei gulag, esiliato, confinato ricoverato in manicomio e curato con gli elettrochoc, incarcerato, stuprato per punizione, torturato, perseguitato in ogni luogo e in ogni tempo della storia umana, violato nella sua dignità e nei suoi diritti nel nome del costume, della religione, dell'ideologia, dell'ordine pubblico, dell'etica»).
Tra altri temi appuntamenti della serata, il monologo di Saviano su quella che lui definisce "la macchina del fango" (ossia il tentativo da parte dei poteri forti di attaccare gli li contrasta prendendo come spunto dei fatti insignificanti della loro vita) e l'atteso ritorno sul piccolo schermo di Roberto Benigni.
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