L'ondata omofoba fra insulti e stupri punitivi


La cronaca ci porta all'attenzione due nuove brutte storie di omofobia.
La prima ha avuto luogo a Canazei, in provincia di Trento. I fatti risalgono all'aprile scorso ma le accuse della Procura sono state formulate solo ora, al termine delle indagini preliminari. Secondo la ricostruzione, un cuoco inglese avrebbe fatto alcune avances ad un ventenne che, non gradendole, avrebbe reagito aggredendolo e picchiandolo. Questo, però, era solo il primo round, precursore di quello che poi si sarebbe trasformato in un brutale stupro punitivo, per fargli pagare il suo essere gay.
Poco dopo, infatti, il giovane in compagnia di due suoi coetanei ha incrociato per strada il cuoco che si trovava in stato di ubriachezza. Dapprima l'hanno aggredito, poi picchiato con alcune assi staccate da una staccionata ed infine sodomizzato con dei bastoni appuntiti. Al termine se ne sono andati, lasciando l'uomo in stato di incoscienza in mezzo alla neve. Solo dopo alcune ore un passante l'ha notato, sanguinante e in stato di ipotermia, ed ha potuto chiamare i soccorsi.

La seconda vicenda, invece, si è svolta a Roma, dove il muro dell'XI municipo è stato imbrattato con la scritta "Curate i gay, non plagiate i bambini" a firma di Militia Christi (foto). Il riferimento è al progetto "Famiglia Arcobaleno" -voluto dal minisindaco Andrea Catarci- che si propone di insegnare nelle scuole il concetto di omogenitorialità, spiegando ai ragazzi che possono esistere tipologie di famiglie diverse e che non per questo devono essere discriminarle.
Immediata la reazione di Andrea Catarci: «La scritta, firmata da Militia Christi, non è solo un'offesa al mondo omosessuale. Dimostra una volta di più quanto sia labile il confine tra il fondamentalismo, il razzismo e altri elementi di chiara matrice nazifascista che convivono nel movimento ultra cattolico. Se poi voleva essere un messaggio intimidatorio nei confronti del Municipio XI, otterrà l'effetto contrario».
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