Umberto Bossi giustifica Berlusconi: «Pensate se agli uomini non piacessero le donne»


Da giorni le prime pagine dei giornali sono affollate da notizie che riguardano il cosiddetto "Caso Ruby", l'inchiesta che vede indagati Silvio Berlusconi, Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti per il presunto reato di favoreggiamento della prostituzione, tornata alla ribalta dopo la pubblicazione degli atti.
E così la giostra mediatica si è rimessa in moto, con chi chiede le dimissioni immediate del premier e chi lo difende a spada tratta. Dal canto suo Berlusoni non ha solamente deciso di far ritorno all'uso di video messaggi per raccontare la sua verità e tentare di delegittimare la magistratura, ma ha chiamato in campo anche la sua macchina di propaganda mediatica. E' così che dal fedele Signorini è stata invitata Ruby a raccontare che si è inventata tutto (in netta contraddizione con numerose storie raccontate lo scorso ottobre), Sabina Began è andata su Sky a dire che «Bunga Bunga» è il suo soprannome, Emilio Fede lancia appelli ai sindacati dei giornalisti per chiedere di difenderlo e i comitati di redazione del Tg1 e del Tg5 hanno espresso preoccupazione per le linee editoriali scelte che non forniscono un'informazione imparziale sulla vicenda.
Ma come spesso accade quando si ha il bisogno di sostenere tesi scomode, il rischio di farsi tentare dal ricorrere a varie forme di razzismo popolare è alto. Ed ovviamente l'omofobia non è un'eccezione.
E' così, dopo l'infelice uscita di Gasparri a Vendola («Critica l'altrui bunga bunga che intanto non è nulla di male, ma almeno avviene con donne. Prediche, da certi pulpiti, lasciano per lo meno perplessi, viste le predilezioni particolari»), è arrivato il turno del senatur.
Umberto Bossi, infatti, ha addotto una giustificazione sicuramente curiosa, affermando davanti ai cronisti: «Pensate se agli uomini non piacessero le donne». In altre parole, il leader leghista sembrerebbe sostenere che l'andare a pagamento con una donna (anche minorenne) sia perdonabile perché molto meglio dell'essere gay.
Se la mettiamo su questo piano mi verrebbe da dire che allora potrebbe convenire eleggere direttamente Rocco Siffredi come premier: se non altro è sempre andato con maggiorenni e le prove della sua mascolinità eterosessuale son ben documentate (in più con la furbizia dell'essere pagato e non del dover pagare per andare con delle donne).

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