La Lega chiede uno stop ai baci gay in TV all'ora di cena


Il deputato leghista Massimo Polledri ha intrapreso una battaglia contro l'accanimento televisivo nei confronti di casi di cronaca nera come quelli di Sarah Scazzi o di Yara Gambirasio. Una tesi sicuramente lecita e condivisibile, ma è se nel proseguo del discorso che il deputato ha toccato argomenti che poso o nulla hanno a che vedere con questi casi: «Invoco decenza dalle 8.30 alle 21.30, quando ci sediamo a tavola, nei programmi televisivi. È forse pudore? Non lo so, ma non mi sembra che scene esplicite, trasmesse alle 20 o alle 21, di sesso eterosessuale o anche omosessuali siano una dimostrazione di decenza».
E quali sarebbero queste scene esplicite? Lo chiarisce lui stesso: «Faccio un esempio: baci esagerati in quell'orario li abbiamo visti e ricordo Santoro che introdusse, in una bella trasmissione delle 20.30, un bel bacio prolungato tra due uomini. Non sarebbe andato bene tra un uomo e una donna e non va bene tra due uomini, in quell'orario».
Apprezzabile il voler precisare che anche i baci eterosessuali sono da trattare alla stessa stregua di quelli omosessuali, ma il problema è nel capire come mai si sia fatto esplicito riferimento a quest'ultimi: in Italia ne sono andati in onda pochissimi (spesso non prima della seconda serata) e non senza censure (come nel casi del film Brokeback Mountain tagliuzzato in più punti dalla Rai). Inoltre il bacio da lui portato come esempio non è un fatto di questi giorni. Risale al lontano 2007, quando il governo Prodi era ad un passo dalla legalizzazione dei matrimoni gay: calcolando che la trasmissione di Santoro iniziava dopo il telegiornale, rimane anche da segnalare come quelle immagini siano state comunque trasmesse al di fuori dell'orario da lui indicato.
Alcuni, infatti, iniziano a domandarsi se tutto il suo discorso non sia solo una ripicca nei confronti del servizio pubblico, dopo la sua recente sconfitta in una causa intentata alla Gabenelli in cui il giudice ha sentenziato che da parte di "Report" e del suo servizio sul nucleare (all'epoca Polledri era il responsabile per le politiche energetiche del Carroccio) non vi fosse stata alcuna diffamazione nei suoi confronti.
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