È gay. Non gli rinnovano la patente


"Gravi patologie che potrebbero risultare di pregiudizio per la sicurezza della guida". È questa la motivazione con la quale Cristian F. si è visto negare il rinnovo della propria patente di guida a causa della propria omosessualità da parte della motorizzazione di Brindisi.
Il conseguimento del documento risaliva al 1999, ma successivamente è subentrata una dichiarazione rilasciata dall'Ospedale Militare Bonomo di Bari (nel quale era stato inviato nel corso della visita di leva), secondo la quale il suo dichiararsi gay «fa sorgere dubbi sulla persistenza dei requisiti di idoneità psicofisica prescritti per il possesso della patente». Nonostante l'assurdità dell'affermazione, tanto è bastato a negargli il rinnovo.
Il fatto è stato denunciato da un gruppo di parlamentari Radicali, che proprio oggi hanno depositato una interrogazione urgente ai ministri dei Trasporti e della Difesa.
A rendere ancor più assurda la vicenda è il fatto che non si tratta di un caso del tutto isolato e fuori dal mondo (così come il buonsenso porterebbe a pensare). Già nel 2005 si verificò un caso analogo: la motorizzazione di Catania sospese la patente a Danilo G. con l'accusa si "disturbo dell'identità sessuale" dopo che anch'egli si dichiarò omosessuale durante la visita di leva. In quel caso la Corte d'appello di Catania ha stabilito -proprio qualche settimana fa- che i titolari dei ministeri della Difesa e dei Trasporti dovranno versare 20mila euro come risarcimento danni al ragazzo per il torto subito.
Paolo Patanè, presidente di Arcigay, ha commentato la notizia affermando che: «Sono anni che l'omosessualità non è più considerata una patologia e sarebbe ora che tutti ne prendessero definitivamente coscienza. Il caso reiterato di patente negata a un omosessuale, oltre che pura follia discriminatoria, è esemplificativo di un paese in stato di perenne confusione. Chiediamo che il ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, si attivi immediatamente perché la folle discriminazione venga cancellata a tutela di questa ennesima vittima del delirio omofobico».
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