Affossata la legge contro omofobia


Come già avvenuto nel 2009, la Camera ha fermato l'iter della legge contro l'omofobia. Con 293 sì, 250 no e 21 astenuti sono state accolte le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl presentate da Udc, Pdl e Lega.
«Oggi la maggior parte del Parlamento -ha dichiarato l'Onorevole Paola Concia subito dopo il voto- ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni».
Dal canto suo Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl della Camera, ha affermato: «Noi non abbiamo nessun atteggiamento omofobo e la nostra posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato che come tale ammetterebbe e accentuerebbe una diversità, sostanzialmente incostituzionale». Un discorso che a livello teorico potrebbe risultare anche comprensibile, ma che poco sposa la realtà dei fatti: un eterosessuale non rischia di essere aggredito lungo la strada per il solo fatto di esistere e, se di uguaglianza di diritti si vuol parlare, qualcosa andrebbe fatto per permettere ad ogni cittadino di godere dello stesso livello di sicurezza indipendentemente da credo religioso, etnia ed orientamento sessuale.
Ma d'altra parte è difficile sperare che l'attuale maggioranza di governo possa avere la sensibilità necessaria per comprendere l'entità del problema, soprattutto se si considera che Amnesty International attribuisce proprio a loro parte della responsabilità della situazione odierna. Fra l'altro non ci si può dimenticare che fra gli aventi diritto al voto abbiamo personaggi come Borghezzio che, commentando la strage di Oslo, è arrivato a dichiarare: «Alcune delle idee espresse da Breivik, al netto della violenza, sono in qualche caso ottime [...] La difesa dell'Europa cristiana è sacrosanta». O, ancora, il giornale di proprietà del Presidente del Consiglio oggi si è scagliato contro le vittime di quell'attentato, definendoli "giovani incapaci di reagire" (e vorrei proprio vedere se in una situazione simile feltri sarebbe in grado di fare il super-eroe giustiziere come sostiene nel suo editoriale).
Una confusione su chi siano le vittime e chi i carnefici che non promette nulla di buono e l'immobilità davanti a problematiche reali del Paese sulla base di ideologie astratte (e, forse, anche qualche paura di perdere i voti di razzisti ed omofobi) non può che esserne la più scontata delle conseguenze.
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