Fabio Canino: «L'idea dell'omosessualità normale in TV fa ancora paura»


Dopo i successi televisivi ottenuti con "le Iene", "Cronache marziane" e "Frankenstein", da ormai tre anni Fabio Canino non ha un suo programma. In un'intervista rilasciata a L'Espresso, il conduttore denuncia: «Forse che io vado in televisione in jeans e maglietta, non con le piume di struzzo. Questo mi rende, assurdamente, più pericoloso perché sono normale, me stesso, un conduttore che parla con il pubblico, senza confini. E trasmetto quindi un'idea dell'omosessualità normale, che evidentemente fa ancora paura».
Parlando di "Cronache marziane", Canino ha raccontato di come nessuno abbia pianto alla sua chiusura, poiché considerato un programma troppo "gay oriented" nonostante l'apprezzamento giungesse sia dal pubblico omosessuali che da quello eterosessuale.
Caso vuole che ad involontario sostegno della sua tesi (e a dimostrazione di una certa chiusura mentale) siano arrivate anche le dichiarazioni del ministro Saverio Romano. In un suo discorso ha raccontato di come abbia preferito cambiare canale nel vedere le immagini dei matrimoni gay celebrati a New York. Immagini, per l'appunto, di normalità ma che lui non esita a definire «messaggi negativi».
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