L'arcivescovo di Torino a favore delle discriminazioni e di chi vuole curare i gay


Il mondo scientifico è concorde nel sostenere che l'omosessualità non sia una malattia ma uno semplice stato delle cose. Una tesi che non è mai piaciuta alla parte più conservatrice della Chiesa, sempre attenta a cercare ogni occasione per demonizzare chi ha un orientamento sessuale diverso da quello che viene da loro predicato.
Ed è così che l'arcivescovo di Torino -Cesare Nosiglia- ha rilasciato delle dichiarazioni shock per offrire il proprio appoggio a chiunque cerchi di dimostrare che la scienza è in errore e che trovi motivazioni atte ad avvalorare i pregiudizi contro la comunità gay.
«Non bisogna discriminare, censurare o ostacolare (anche nell'accesso a eventuali finanziamenti) chi con metodo scientifico coltiva la tesi che l'omosessualità sia curabile» sono state le parole del prelato, parole che si è cercato anche di ufficializzare attraverso una lettera inviata al presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, in cui si chiede piena tutela per chi dovesse sostenere che gli omosessuali siano affetti da una forma di malattia.
In altre parole, in barba alle priorità di un Paese afflitto da una grave crisi economica, si chiede di offrire anche finanziamenti pubblici a chi dovesse cercare di dimostrare il contrario di tesi già ben affermate. Un po' come se potesse aver senso che la regione tagli fondi alla sanità o al sociale per destinarli ad un tizio intenzionato a dimostrare che la terra è piatta.
Il motivo scatenante del tutto è stata la presentazione di una proposta di legge regionale in cui viene sancita "la parità di trattamento e il divieto di ogni forma di discriminazione nelle materie di competenza regionale". Una discriminazione che -a quanto pare- la curia vorrebbe vedere mantenuta se non addirittura incentivata (quando si parla di carità ed amore cristiano...).
L'ex presidente della regione e relatore della prostata di legge, Mercedes Bresso, ha replicato che: «La Chiesa sostiene teorie smentite dalla comunità scientifica da decenni. L'omosessualità non è una malattia o un comportamento che necessita di cure o riabilitazioni di alcun genere, e questa è un'evidenza scientifica».
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