Il Pakistan vieta di scrivere "omosessuale" negli sms

È entrata in vigore oggi una disposizione dell'autorità di telecomunicazioni pakistana che impone agli operatori telefonici il blocco degli sms contenenti una o più parole delle 1.600 inserite in una lunga lista.
I termini vietati (o meglio sarebbe dire "censurati") spaziano da quelli volgari a quelli che riguardano la religione cattolica (come "Gesù Cristo" o "Satana") e da quelli violenti (come "stupro", "uccidere", "cecchino"...) a quelli a sfondo sessuale (come "seno", "preservativo" e -immancabilmente- "omosessuale"). Inoltre non si potranno usare neppure termini su cui è più difficile fare congetture riguardo al contesto, come "lingua", "herpes", "flatulenza", "taxi".
Alle compagnie è stato anche affidato il compito di stilare un rapporto mensile in cui indicare il numero di messaggi bloccati.
Le organizzazioni internazionali hanno già dissotterrato l'ascia di guerra contro questa disposizione, ma le autorità pakistane si dicono convinte che «i diritti fondamentali all'intimità e alla libertà di espressione, garantiti per Costituzione, non sono illimitati e sono soggetti alle ragionevoli restrizioni imposte dalla legge».