Quarant'anni fa la nascita dell'associazionismo gay italiano


Era il dicembre del 1971 quando venne stampato il numero zero della rivista "Fuori!" (acronimo per Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), episodio che secondo molti rappresenta la data ufficiale della nascita movimento lgbt italiano (nonostante a Roma, Milano e Torino esistessero già da alcuni mesi gruppi con lo stesso nome e per i quali la rivista rappresentava l'organo ufficiale).
Chi ha vissuto quegli anni testimonia di un associazionismo molto diverso da quello odierno, come spiega una nota del circolo Circolo di Cultura Omosessuale "Mario Mieli" (che proprio oggi terrà un convegno sull'argomento dalle 14.30 alle 22 presso l'auditorium dell'Ara Pacis di Roma) che racconta di come ai tempi si adottassero "essenzialmente i principi, le analisi e le modalità del movimento femminista e della sinistra extraparlamentare. Si parlava più di rivoluzione che di diritti civili, cultura delle differenze o lotta alle discriminazioni".
Toni che ben si possono intuire anche dagli articoli pubblicati ai tempi, come nell'editoriale del numero 1 di "Fuori!" (uscito nel giugno del 72 a sei mesi di distanza dal numero zero) in cui Angelo Pezzana enunciava le rivendicazioni dell'associazione: "Noi oggi rifiutiamo quelli che parlano per noi. [...] Per la prima volta degli omosessuali parlano ad altri omosessuali. Apertamente, con orgoglio, si dichiarano tali. Per la prima volta l'omosessuale entra sulla scena da protagonista, gestisce in prima persona la sua storia [...]. Il grande risveglio degli omosessuali è cominciato. È toccato a tanti altri prima di noi, Ebrei, Neri (ricordate?), ora tocca a noi. Ed il risveglio sarà immediato, contagioso, bellissimo".
La rivista venne stampata fino al 1982 con periodicità varia, dapprima con cadenza mensile e poi, a partire dal 1973 e per motivi finanziari, come quadrimestrale (pubblicando così solo 32 numeri nell'arco di dieci anni).

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