Verbania: licenziato dalla Provincia per il suo secondo lavoro da escort gay


Il protagonista della vicenda è un uomo che lavorava per la Provincia di Verbania. Attraverso una segnalazione anonima giunta via mail, i suoi superiori hanno scoperto l'esistenza di una pagina web in cui offriva prestazioni sessuali in cambio di denaro. Da lì sono scattate delle indagini interne ed è stata trovata conferma della sua attività da escort anche su un sito di incontri gay. Tanto è bastato perché scattasse il licenziamento.
L'uomo (che non ha mai confermato tale attività) ha contestato la decisione e si è rivolto lo scorso novembre al Garante della Privacy che ha imposto alla Provincia di non trattare più i dati sensibili dell'uomo. Contro quella decisione, però, si è espresso il giudice del lavoro che ha dato ragione all'ex datore di lavoro rigettando il ricorso. La prossima tappa della vicenda si svolgerà in un'aula di tribunale nell'udienza fissata per il prossimo 10 luglio.
A risultare curiosa è anche la motivazione del licenziamento, basata non tanto sul tipo di attività svolta, quanto sul considerare la prostituzione un secondo lavoro: «C'è un rapporto di esclusività lavorativa con l'ente pubblico -affermano dalla Provincia- ed è vietato avere qualsiasi altra attività. Non entro assolutamente nello specifico dell'attività che questa persona svolge fuori dall'orario di lavoro, e peraltro non abbiamo nulla da dire sul suo comportamento lavorativo. Non abbiamo fatto nessuna valutazione morale, ma solo, se vogliamo, economica».
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