Vanity Fair lancia un appello a favore dei diritti delle coppie gay


L'Italia pare andare controcorrente rispetto al resto d'Europa. Indifferente agli inviti dell'Europarlamento, nonostante le sentenze della corte di Cassazione e a dispetto di quanto sta avvenendo in altri stati, i nostri politi sembrano voler fare le orecchie da mercante di fronte alle richieste di riconoscimento delle unioni gay.
Non è dato di sapere se si tratti di arretratezza culturale, paura del Vaticano o voglia di cavalcare l'omofobia per raccogliere voti, fatto sta che c'è chi si auspica un'inversione di rotta. È il caso di Vanity Fair che, nel numero in edicola, lancia un appello al ministro del Lavoro con delega alle Pari Opportunità Elsa Fornero, nel quale si legge:

Spett. ministro Fornero, ci rivolgiamo a Lei in quanto titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità. L'Italia, assieme alla Grecia, è l'unico Paese dell'Unione Europea a non offrire alle coppie omosessuali alcuna opzione: né matrimonio né patto civile. Si crea così una palese disparità tra le coppie conviventi a seconda dell'orientamento sessuale. Questa disparità porta a gravi ed evidenti discriminazioni che vanno a toccare diritti fondamentali di ogni cittadino: dalla possibilità di assistere il compagno/la compagna ricoverato/a in ospedale alla presenza nell'asse ereditario. Con l'attuale assetto legislativo, le coppie eterosessuali possono decidere di sposarsi e dunque accedere ai diritti di cui sopra; se scelgono diversamente sanno che non ne godranno. Questa possibilità di scelta è invece preclusa a tutte le coppie omosessuali: a loro l'accesso a quei diritti è sempre e comunque negato.

Il testimonial della campagna è Raoul Bova, al quale è stata dedicata la copertina della rivista e un'intervista interna. Il perché della scelta viene così spiegato dalla redazione: «Quarant'anni, sposato dal 2000 con Chiara Giordano, due figli, l'attore è stato scelto per dire che il matrimonio, o comunque l'insieme di garanzie che ne deriva, è un diritto di chiunque scelga di legarsi a un'altra persona, di qualunque sesso sia. E che questa non è una battaglia dei gay: è una battaglia di tutti».
Fra gli oltre 15 mila firmatari dell'appello, anche Saviano, Geppi Cucciari, La Pina, Don Ciotti, Paola Concia, Milena Gabanelli, Marco Materazzi, Mina e Francesco Vezzoli.
L'appello può essere firmato online dal sito della rivista ed è condiviso su Twitter con l'hashtag #nocoppiediserieB.
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