Varese: divieto ai gay di donare il sangue


Dopo il pestaggio omofobo di sabato scorso, la provincia di Varese torna a far parlare di sé per un altro caso di discriminazione.
Presso la sede AVIS ospitata nell'ospedale di Somma Lombardo, infatti, avrebbe fatto la sua comparsa un cartello con indicati i criteri che precludono la possibilità di donare il sangue. Al secondo posto dell'elenco (immediatamente dopo l'assunzione di droghe e prima dei rapporti sessuali occasionali) vengono indicati i rapporti omosessuali.
Un attonito donatore l'ha fotografato l'avviso e ne ha inviato una copia ad Arcigay. Immediato è giunto il commento dell'associazione: «È un rifiuto ingiustificato e penoso che viola il principio di non discriminazione sancito dalla Costituzione e che non ha riscontro nei dati scientifici».
Marco Mori, presidente del CIG Arcigay Milano, ha aggiunto: «Se ci sono criteri e protocolli nazionali e internazionali che sono completamente disattesi va sanzionato, e subito, chi continua a dire e fare cose sbagliate. Questi comportamenti sono pericolosi, perché creano da una parte discriminazione e dall'altra reiterazione del pregiudizio».
Mori attacca anche la strategia preventiva adottata dalla regione, denunciando: «La Lombardia non fa una decente campagna di prevenzione e informazione da tempo immemore. I nati dagli anni  novanta in poi non sanno niente su malattie sessualmente trasmissibili, non hanno mai avuto un'educazione all'uso del preservativo. Questa Lombardia che vanta eccellenze e progresso come qualcuno vuol fare credere, in realtà assomiglia sempre di più ad principato di tipo medioevale, oscurantista e reazionario che sta combinando solo danni. E da troppo tempo».

Clicca qui per leggere il cartello.
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