Barack Obama non firma la legge contro le discriminazioni dei gay sul lavoro


Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti, è sempre apparso vicino alla comunità lgbt. Si è battuto contro il divieto ai matrimoni fra persone dello stesso sesso, ha proclamato giugno come mese dell'orgoglio gay ed è stato uno dei promotori dell'abolizione del «Don't ask, don't tell».
È per questo motivo che ha stupito molto la sua decisione di non firmare un ordine esecutivo che avrebbe vietato le discriminazioni dei gay sul posto di lavoro presso le aziende pubbliche e le società che operano per il governo.
Joe Solmonese, il presidente dell'Human Rights Campaign, ha espresso tutto il suo disappunto: «Siamo molto delusi della decisione che ha preso l'amministrazione Obama e continueremo a insistere per sostenere la riforma. [...] La triste verità è che i lavoratori possono essere licenziati soltanto perché sono gay».
A rendere ancor più incomprensibile la decisione è alche il fatto che Obama, nuovamente in corsa per la Casa Bianca, ha già annunciato la sua intenzione di attuare un provvedimento a favore della comunità lgbt che sarà annunciato prima delle elezioni di novembre. A questo punto, però, ci si domanda il perché abbia voluto creare così tanto malcontento fra la comunità lgbt (peraltro su un tema che sarebbe potuto anche sembrare scontato), se poi intende puntare proprio su quella comunità par avere i consensi necessari ad un un suo secondo mandato.
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