Ungheria: proposti otto anni di carcere per i gay che vivono alla luce del sole


Dopo San Pietroburgo, anche l'Ungheria potrebbe scegliere la via della repressione per imporre a gay e lesbiche di vivere nell'ombra.
L'assurda proposta arriva da Adam Mirkoczki, parlamentare del partito ultra nazionalista Jobbik, che ha confezionato una proposta di legge che prevede fino ad otto anni di carcere per qualsiasi manifestazione pubblica di affetto tra persone dello stesso sesso (dallo scambio di un bacio al semplice tenersi per mano), la chiusura dei locali gay, il divieto di manifestazioni pubbliche (come il Gay Pride) e l'obbligo per i mezzi di comunicazione di parlare dell'omosessualità esclusivamente in chiave negativa.
Come spesso accade in questi casi, i promotori hanno cercato di nascondersi dietro alla scusa che l'intento è solo quello di eliminare l'omosessualità dai possibili modelli cui le giovani generazioni si possano ispirare. Inutile dirsi che l'omosessualità non è una scelta e quindi quella tesi non si regge in piedi ma appare un semplice pretesto dietro a cui gli omofobi potranno cercare di nascondere le loro vere ed insostenibili motivazioni.
Il partito Jobbik ha ottenuto il 17% dei voti nelle parlamentari del 2010, poco dietro l'opposizione socialista. Fra i suoi proclami c'è il sogno della "Grande Ungheria" e si additano gay, rom e stranieri in generale come la causa del ritardo nel risorgere come grande nazione.
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