Catania: 25enne minacciato e cacciato di casa dopo il coming out con il padre


Minacciato con un paio di forbici e cacciato di casa solo perché gay. È solo l'epilogo di una serie di violenze subite da un 25enne di Catania dopo il suo coming out con il padre.
Appresa la notizia, il genitore ha iniziato immediatamente a denigrarlo e insultarlo pesantemente, costringendolo anche ad abbandonare gli studi per andare a lavorare nei campi. Poi, dopo un'ennesima discussione, il padre l'avrebbe apostrofato come «difettoso» prima di puntargli contro un paio di forbici e sbatterlo fuori di casa. Costretto a vivere in una macchina abbandonata, il giovane non ha potuto chiedere aiuto neppure ai propri parenti, intimiditi dall'uomo.
La triste vicenda è diventata di pubblico dominio solo ora, dopo che il giovane si è rivolto a GayLib per raccontare la sua storia e per chiedere un aiuto a trovare un lavoro qualunque che possa permettergli di sopravvivere.
Il coordinatore regionale di GayLib, Sandro Mangano, ha dichiarato: «Con i miei occhi ho potuto constatare che il giovane porta ancora sull'addome i segni di un cacciavite scagliatogli addosso dal padre in un momento di rabbia, gesto che non è stato denunciato per ritrosia del ragazzo, ma che non può e non deve passare sotto traccia. Spero con forza che non si abbassi mai la guardia su un problema serio e preoccupante come l'omofobia. La nostra associazione conta tantissimi casi come quello di Luca. È l'ora della sveglia, o sarà un gioco al massacro».
L'associazione, che attualmente sta ospitando il ragazzo, lancia anche un appello alla società civile e ai media per «aiutare questa giovane vittima dell'omofobia a trovare un lavoro dignitoso».
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