Bassano: il Pride non attraverserà il Ponte degli alpini


Il Gay Pride di Bassano del Grappa non attraverserà più il Ponte degli Alpini ed il percorso del corteo rimarrà limitato alla sola riva sinistra del fiume.
Nei giorni scorsi era stata l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto a lanciare i primi anatemi contro l'eventuale passaggio di gay sulla struttura: «Che la sfilata dell'orgoglio gay passi anche sul Ponte degli Alpini, un luogo sacro per tutti gli alpini e l'intero territorio che rappresenta il simbolo della nostra città in tutto il mondo, lo considero ancora più grave e inaccettabile. Bassano merita molto di più e di meglio che vedere un gay pride sfilare per le strade cittadine».
Una posizione offensiva e discriminatoria, a cui presto di è aggiunta anche quella del presidente dell'Associazione Nazionale Alpini Monte Grappa, Giuseppe Rugolo, che ha affermato: «Dispiace molto che venga manipolato un simbolo sacro per gli alpini, per la città e per l'intero territorio. Trovo una forzatura che venga sfruttato il ponte, quindi anche il nome delle penne nere, per rivendicare qualcosa di privato».
Insomma, da una parte la Lega si arroga il diritto di decidere chi possa passare o meno dal ponte, dall'altra si sostiene che la rivendicazioni dei propri diritti sia un fatto privato e da entrambi le parti che i gay dovrebbero starsene ben lontano dai luoghi simbolo della città (non so, volete che si vada a manifestare in cantina così non disturbiamo?, ndr). Per non parlare dell'assunto secondo il quale l'orgoglio gay sia vergognoso ed offensivo, con buona pace anche per gli alpini gay che sicuramente esistono e sono esistiti.
Fortunatamente fuori dal coro è stata la posizione del sindaco, Stefano Cimatti, che ha dichiarato: «Sarebbe grave non permettere di manifestare. Io mantengo un comportamento lineare nel rispetto dei diritti e della libertà di tutti i cittadini che rappresento».
Fatto sta che oggi è arrivato l'annuncio ufficiale: il Gay Pride non passerà dal Ponte degli Alpini e si manterrà sulla riva sinistra del fiume. A deciderlo gli stessi organizzatori del circolo Tondelli, secondo i quali non si tratterebbe di un passo indietro ma solo di una pura questione logistica: «Non passeremo per il Ponte degli Alpini perché avremo il camion per il sound system in apertura del corteo e il Ponte è pedonale. Partiremo dal piazzale della stazione ferroviaria e arriveremo al Piazzotto Montevecchio, dove sarà allestito un palco per gli interventi».
Sarà anche una questione logistica, ma di certo fa un po' rabbia il pensare che i vari omofobi si staranno sfregando le mani dalla soddisfazione, magari convinti che siano bastati i loro insulti per "salvare" il ponte dalla "contaminazione" di un corteo gay, affermando che la città e i suoi spazi non appartengono a tutti.
E voi che ne pensate?
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