Beppe Fioroni corre dai cattolici per prendere le distanze da Bersani e dalle nozze gay


Dopo la presa di posizione sulle unioni gay di Pieluigi Bersani, all'interno del suo partito c'è un crescente fermento sul fronte degli oppositori.
Tra questi anche Beppe Fioroni, esponente del Partito Democratico, che si è precipitato dai cattolici di "Avvenire" per precisare la sua contrarietà alla proposta e minacciare la sua candidatura alle primarie in modo da «costruire una coalizione di governo nuova e capace di individuare ed imporre il dibattito e nel programma le priorità vere».
Riprendendo altri temi (casualmente tutti cari alla Chiesa) Fiorani prosegue nell'intervista sostenendo che:  «Tutti dovrebbero cogliere i drammi legati a questo momento così complicato. Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico... Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita».
Poi chi se ne frega se qualcuno si dovesse ritrovare nella stessa situazione di Eluana Englaro o se qualcun altro si trovasse a non godere di diritti (giusto in questi giorni il compagno di Lucio Dalla ha denunciato come alla famiglia del cantautore basti far finta che lui non sia mai esistito per avanzare diritti sull'eredità, quando sarebbe bastato un riconoscimento giuridico per evitare ogni dubbio). Ed ancora, se seguissimo alla lettera il suo suggerimento e dessimo peso solo agli interessi delle maggioranze, ben presto ci ritroveremmo a vivere in un Paese dove le minoranze non avrebbero alcun diritto.
A questo punto verrebbe da chiedersi se Fioroni è così certo della sua appartenenza politica o se non si troverebbe forse meglio in un partito di estrema destra xenofobo e razzista...
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