Famiglie gay? Manifesto sequestrato a Milano perché contrario alla moralità e alla sicurezza papale


È successo anche questo. Durante la visita papale a Milano, due ragazze avevano deciso di manifestare il proprio dissenso verso la visione di famiglia imposta dalla Chiesa esponendo uno striscione (nella foto) lungo viale Forlanini (la strada che collega Milano all'aeroporto di Linate e che il papa avrebbe dovuto percorrere in occasione della sua visita).
Nessuna offesa e nessun motto: lo striscione riportava semplicemente la frase "Famiglia è" seguita da una serie di sagome stilizzate che rappresentavano coppie eterosessuali, gay e lesbiche (con e senza prole).
Evidentemente, però, l'Italia non è un Paese in cui è consentito avere un'opinione diversa da quella del Vaticano, tant'è che le forze dell'ordine sono intervenute per sequestrare le striscione in questione. La motivazione addotta sarebbe stata che si sarebbe trattato di un messaggio contrario alla moralità e alla sicurezza papale.
Il tutto mentre 10 milioni di euro di soldi pubblici hanno permesso Benedetto XVI a venire nel capoluogo lombardo a lanciare il suo messaggio di ferma chiusura verso ogni forma di famiglia diversa da quella predicata dalla Chiesa.
Verrebbe da dire che non dev'essere affatto difficile poter imporre il proprio pensiero se si viene finanziati anche dalle tasse degli oppositori e se a loro viene negata la libertà di esprimere idee diverse. Evviva l'Italia laica.
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