Intervista ad Alessandro Ananasso


In occasione dell'uscita del quinto episodio di "Tris" (che è possibile seguire a partire da stasera sul canale YouTube della serie) abbiamo incontrato uno dei suoi protagonisti, Alessandro Ananasso.
Nato a Roma il 18 Dicembre 1987, Alessandro incentra il suo percorso formativo sulla recitazione. Nel 1999 esordisce a teatro nello spettacolo "Gli uccelli" (regia di Paolo Paoloni), nel 2006 prende parte al suo primo cortometraggio ("Cogito ergo… sum!" per la regia di Andrea Blarzino), scritto da lui e vincitore del Premio per il Miglior Cortometraggio al Sergio Leone Day; mentre nel 2007 è protagonista del videoclip musicale "Perduto", degli Spleen Caress. Tra le sue ultime fatiche a teatro è possibile segnalare il noir "Chi ha paura di Virginia Woolf?" (2011, regia di Danilo Canzanella) e "Stop. In the name of Love: L'Orso" (2011, regia di Francesca Viscardi Leonetti). Sarà a breve di nuovo in scena con l'inedito tragicomico "Al Diavolo l'amore!" (regia di Mauro Scarpa).

Ci racconti qualcosa di te?
Per tutti i paperi, questa è la domanda più difficile! Cominciamo bene! Bè, sono una persona che non si ferma mai, infatti sono sempre segnato da occhiaie e capelli bianchi a sorpresa, e guai a chi me li tocca. Sì. Credo che questo riassuma molte cose. Per il resto mi sveglio una mattina su dieci (quando va bene) scoprendo qualcosa in più su di me, per cui probabilmente non vale la pena che qualcuno si sforzi di starmi dietro. Ah, e sto egregiamente fingendo di essere una persona modesta.


Com'è nata la tua passione per la recitazione?
È nata con me. Forse prima. Alle recite delle elementari imparavo a memoria anche le battute dei miei compagni, e poi quando sul palco stesso capitava che se le dimenticassero, gliele suggerivo in diretta! Della serie "Fatti una domanda e datti una risposta".

Quando ti sei presentato ai provini, qual è stata la tua prima reazione davanti al personaggio che ti è stato proposto di interpretare?
La produzione aveva avuto il mio contatto da Laura Monaco, l'attrice che interpreta Viola in Tris, una mia cara amica, con cui ho già lavorato diverse volte. Visionarono il mio showreel e mi contattarono già con l'idea di farmi interpretare Daniele. Il personaggio era decisamente interessante. Chiesi di leggere la sceneggiatura e mi piacque subito. Accettai di andare al provino e, se non ricordo male, mi presero!

Daniele è un ragazzo che non si trova a proprio agio con sé stesso e con la propria sessualità. Dal un punto di vista interpretativo, quali accortezze hai deciso di adottare per lasciar trasparire il suo disagio interiore?
Già dalla prima puntata vediamo che Daniele è abituato a nascondere la propria omosessualità, ma che la cosa comincia a stargli stretta. Per cui il suo essere quadrato e sicuro di sé viene fortemente minato da un nuovo lato impacciato e paranoico, che lui stesso non conosceva! E' stato molto interessante sentire come Daniele si stupisse di questo suo modo di essere. E' una persona in effetti molto sensibile, il suo problema è che si era costretto a nasconder(se)lo. Da piccolo voleva essere il cocco di casa, perfettino come il resto della sua famiglia, e fingere di non essere gay faceva parte del suo piano di apparire "senza difetti". Ma la sua intelligenza non gli ha permesso di giocare a questo gioco troppo a lungo.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Tendo a fare progetti a breve-medio termine, per cui il mio futuro programmato parte domani e termina al massimo nell'arco di tre-quattro mesi. Scrivo, quindi sicuramente mi piacerebbe pubblicare qualche lavoro non solo come attore ma anche come autore (oltre al corto che ho girato a 17 anni). Per il resto, non so mai da cosa deriverà la mia prossima ruga, ma spero sempre che sia una ruga interessante.

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