Formigoni: «La famiglia non si scimmiotta»


L'accoglienza riservata da Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, all'approvazione del registro delle unioni civili a Milano non è fra le più calorose. Sul proprio profilo Twitter ha commentato il tutto con un messaggio lapidario: «Milano approva le unioni civili. Molti le disapprovano».
Già nei giorni scorsi il governatore lombardo aveva espresso in più occasioni il suo dissenso, augurandosi pubblicamente che la delibera non passasse ed affermando che «La famiglia non si scimmiotta».
Inoltre, sempre attraverso Twitter, Formigoni aveva sposato pienamente le tesi della curia, affermando: «Alfonso Colzani e Mattia Ferrero sulle coppie di fatto: parole chiarissime di un ragionamento laico e razionalmente inoppugnabile». Il riferimento è alle posizioni assunte dal responsabile del Servizio per la famiglia della Diocesi di Milano e dal vicepresidente dell'Unione dei giuristi cattolici di Milano.
Più nel dettaglio, dalle pagine di "Avvenire" Ferrero avevano sostenuto l'impossibilità di «porre sullo stesso piano coppie che, sposandosi civilmente o religiosamente, assumono un preciso impegno pubblico e persone che, per scelta, o per impossibilità non rendono vincolanti i propri legami affettivi». Colzani, invece, aveva invitato a riflettere sul fatto che nei vari registri comunali si sono registrate solo 500 mila coppie.
Quello su cui il governatore non si è soffermato, però, è che alle coppie gay viene imposta quell'«impossibilità al matrimonio» a cui fa riferimento Ferrero per colpa di un vuoto legislativo, così come è l'assenza di tutele e diritti reali a motivare la scarsa adesione ai vari registri lamentata da Colzani.
Se troppi pochi diritti e doveri rendono quelle unioni uno «scimmiottamento» delle famiglie, allora perché Formigoni si oppone così strenuamente ai matrimoni gay (arrivando addirittura a chiedere ai cattolici del Pd di abbandonare il partito in seguito alle aperture in quella direzione)? Perché schernire chi ha riconoscimenti troppo blandi se poi non si è disposti a concedere nulla di più?
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