Iva Zanicchi risponde alle critiche della comunità gay


Attraverso un comunicato pubblicato sul suo fan club, Iva Zanicchi ha provato a rispondere alle critiche ricevute dopo la sua firma del documento Pdl contro ogni forma di legalizzazione delle unioni gay.
«Ormai sono in politica da alcuni anni -si legge- e sono abituata al fatto che il mio nome venga utilizzato per fare notizia e ancora una volta è accaduto: tra 175 firmatari, tra cui ex ministri, ex sottosegretari, ed dirigenti di partito di primissimo piano, molti hanno scelto di attaccare me attraverso la rete». Inutile dire che le critiche riguardavano principalmente la posizione assunta da una persona insignita del Pegaso d'Oro da parte dell'Arcigay, motivo per cui verrebbe da chiederle quanti altri politici del suo partito hanno ricevuto la stessa onorificenza.
Tornando al comunicato, la Zanicchi prosegue: «Ero e sono a tutela della Famiglia e del Matrimonio e non ho certo cambiato idea. In un momento come quello attuale il nostro Paese ma ancor più l'Europa dovrebbero essere in prima fila nella tutela della Famiglia... mentre è sotto gli occhi di tutti che così non è, o che comunque le energie messe in campo sono insufficienti. È per questo che ho aderito al documento, con la convinzione che una continua mobilitazione, una richiesta di nuove risorse, sia quanto mai impellente e necessaria».
Per quanto riguarda le coppie gay, l'europarlamentare ha precisato: «Altra cosa è il riconoscimento delle unioni civili, siano eterosessuali, siano omosessuali. Anche se questo mi attirerà critiche e antipatie da parte di colleghi e militanti del Pdl, ho applaudito alla decisione del Comune di Milano di dar vita ad un registro per le unioni civili. Non dimentichiamoci però che la scelta di istituire un registro come quello milanese, in assenza di una legislazione nazionale, è un atto puramente formale, di facciata…forse un segno importante, ma appunto solo un segno».
Ed è proprio perché servono diritti e non segni che sarebbe necessaria una legge che regoli le unioni fra persone dello stesso sesso, una legge che viene esclusa a priori dal documento da lei firmato. Ma la Zanicchi rilancia: «Io ribadisco il mio essere favorevole ad un ampliamento di determinati diritti a favore di tutte le coppie, etero e omo», seppur senza entrare nello specifico del sottogruppo di diritti a cui si fa riferimento.
Infine, riguardo alla richiesta di restituzione del Pegaso d'Oro nata in rete, l'ex cantante afferma: «Chi mi conosce sa come io sia spesso circondata da persone omosessuali e sia stata particolarmente lieta di ricevere il Pegaso D'Oro due anni fa. Se però la comunità omosessuale ritiene che lo debba restituire, anche se a malincuore, sono pronta a farlo in totale amicizia e affetto, cioè lo stesso spirito con cui l'ho ritirato il 13 giugno del 2010».
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