Bret Easton Ellis in difesa di Paris Hilton


Verrebbe da chiedersi se lo scrittore Bret Easton Ellis ambisca a diventare il Giovanardi statunitense, sempre pronto a correre in difesa di chiunque ne spari una contro i gay.
Dopo aver sostenuto che un attore gay come attore Matt Bomer non avrebbe mai potuto fare il protagonista maschile nella trasposizione cinematografica di "Cinquanta sfumature di Grigio" (ruolo che lui ritiene debba essere riservato a soli attori eterosessuali, quasi come se la vita privata centrasse qualcosa con quella professionale), ora è tornato a parlare di omosessualità per appoggiare parzialmente la frase omofoba pronunciata nei giorni scorsi da Paris Hilton.
In quell'occasione l'ereditiera era stata registrata da un taxista mentre, pralando al telefono, ha detto: «I ragazzi gay sono le persone più arrapate del mondo. Sono disgustosi. Amico, la maggior parte di loro hanno probabilmente l'Aids... avrei così paura se fossi un ragazzo gay. Muoiono di Aids».
Una frase immediatamente ritrattata e -a costo di far sentire il rumore di unghie sui vetri- definita dalla Hilton come un fraintendimento. Il tutto proprio nei giorni in cui la showgirl ha iniziato a dedicarsi alle attenzioni di un ennesimo toy-boy, il modello 25enne River Viiperi (dieci anni più giovane di lei, qui in foto e qui in sua compagnia), dimostrando come gli etero non siano affatto «arrapati» e «disgustosi» quanto i gay.
Ed è qui che entra in gioco Bret Easton Ellis, pronto a riaprire la discussione con un'affermazione in cui lascia intendere che, a suo parere, la Hilton non ha nulla di cui scusarsi: «In qualche modo concordo con Paris Hilton -ha dichiarato- Qualcuno che abbia usato Grindr? Paris Hilton non è così lontana dalla verità delle cose».
Insomma, un intervento a gamba tesa con cui si prende un caso specifico per poi generalizzarlo su un'intera comunità, ignorando specificità e contesti delle singole persone.
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