Intervista a Fabio Segala


Ci siamo già occupati di "Tranquillitudine", il libro d'esordio di Fabio Segala. Nato a Mantova il 24 luglio 1978, inizia a scrivere i suoi primi racconti nel '93. Dieci anni più tardi dichiarerà la sua omosessualità alla famiglia. Si definisce un sognatore, timido e romantico.

Com'è nata la passione della scrittura?
È iniziato tutto per gioco. Alle scuole medie ci veniva assegnato il classico libro da leggere in vacanza, sul quale al rientro ci sarebbe stato un compito. Nell'estate del 1991 il libro fu "Avventura a Katmandu" di Stefano Di Marino. Finito di leggere il libro, lo riposi in libreria e nel 1993, riassettandola, lo ripresi in mano e sfogliando le ultime pagine dove vi erano delle schede didattiche, trovai una nota che chiedeva di costruire una nuova avventura per i protagonisti. Ci provai decidendo di cambiare i nomi dei personaggi per inventare una storia tutta mia. Scritta con le capacità di un ragazzino di quattordici anni comparve automaticamente un personaggio gay. Perché a quattordici anni sapevo già che mi piacevano i maschietti.

Secondo te, perché vale la pena leggere il tuo libro?
Vale la pena leggerlo per la sua semplicità di scrittura e per la sua brevità, non voglio sminuirlo né tanto meno faccio il modesto. È scritto con l'intento di scorrevolezza, non ci sono le arguzie di uno scrittore di successo o le descrizioni chilometriche di luoghi ed azioni. Dal quel lontano 1993 ad oggi la mia tecnica è sicuramente migliorata. Forse perché leggendo molto ho osservato la tecnica altrui. Per chi vorrebbe iniziare a scrivere la lettura è un buon apprendimento.

A qualche settimana dall'uscita in libreria, qual è stato il riscontro che hai ottenuto dai lettori?
I lettori di cui ho una sicurezza matematica sono gli amici, i colleghi ed altri a cui ho venduto il libro direttamente (come autore ho diritto ad uno stock di copie personali di cui disporre a mia discrezione, tra cui la vendita personale). Pur precisando che il libro è ad alta tematica gay i miei primi lettori son tutti etero. Primi lettori uguale primi critici. Benevoli o meno. A molti è piaciuto, ad altri meno. Gli amici più cari, ma maligni, han pensato che nelle scene più osé ci fosse una componente molto autobiografica. Quelli che dopo averlo letto l'hanno boicottato, perché così è stato, mi han detto che ho una versione distorta della realtà gay. Che alcuni particolari son troppo fantasiosi per poter aver un riscontro nel mondo reale come ad esempio due gemelli entrambi gay che s'innamorano di altri due gemelli gay (Dean e Dan Caten, fondatori di Dsquared2, entrambi gay son stati a lungo fidanzati con due gemelli italiani; non so se lo siano ancora). Altri son rimasti scandalizzati dalle descrizioni di alcune scene hot, soprattutto di una esplicita scena bareback. Ma penso lì parlasse la loro invidia...

Perché hai scelto di accantonare tutte le problematiche sociali e di raccontare un amore gay libero, inserito in una società quasi surreale e con un destino spesso benevolo?
Mi son voluto mettere in gioco. Preciso, così come descritto nella premessa del libro, che si trattano di sogni notturni, con la malizia che i sogni stessi recano con sé. Alcune situazioni a volte son desideri di come vorrei fosse la mia stessa vita e di come la società, in tal altri, mi piacerebbe ci vedesse. Che in fondo noi siamo persone che ci amiamo come chiunque.

Anche nell'introduzione hai messo le mani avanti, quasi sapessi che qualcuno avrebbe potuto non apprezzarli, sulla presenza di passaggi in cui narri i rapporti sessuali dei protagonisti. Perché hai deciso di inserire quei passi?
Perché, benché le scene siano di sesso gay, non vorrei che questo libro si fermasse alla sola cerchia LGBT. Forse sarò ripetitivo ma i miei primi lettori sono i miei più cari amici. Loro sono etero (a loro avevo annunciato a voce questi contenuti) e vorrei che fosse letto da altri etero. Far capire, se si può dire così, che il nostro è un amore sincero. Ti rivelo un segreto: le scene descritte nella prima stesura erano molto più hard di come le si legge ora. Io stesso ho effettuato un po' di censura.

In una lettera racconti in fatto vero, in cui alcuni ragazzi si dimostrano aperti all'omosessualità pur cadendo nell'errore di considerarla una scelta. Se tu avessi avuto la possibilità di rispondergli, che cosa gli avresti detto?
La lettera l'ho scritta nel giugno 1997, stavo studiando per la maturità mentre loro avevano chiaramente qualche anno in più. Ma sulla materia omosessualità non ero maturo, io stesso consideravo la cosa una scelta, avevo fatto coming out con i compagni di classe ad inizio anno, tre mesi prima avevo avuto il mio primo rapporto (eh già), uscivo da un'adolescenza sofferta. Non avevo ancora paragoni, non conoscevo nessun altro gay. E quindi all'epoca non avrei avuto possibilità di risposta. Ora se potessi rivederli gli direi «Sono così, non l'ho scelto», senza aggiungere altro perché molto probabilmente ci proverei subito... come allora.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Continuare a scrivere, è la mia passione, ho tanti progetti a cui sto lavorando. Questo libro è stato un trampolino decisivo per farmi continuare, visto che la pigrizia e la sfiducia si erano impossessate di me. Spero che ci risentiremo alla prossima uscita.


Scheda del libro
Titolo: Tranquillitudine. Tranquille inquietudini oniriche
Autore: Fabio Segala
Editore: Gilgamesh Edizioni (collana Arallu. Eterodossa)
Anno: 2012
Pagine: 80
Codice EAN: 9788897469162
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