Gran Bretagna: sì ai matrimoni gay anche in chiesa


Presto le nozze gay potrebbero essere ufficialmente riconosciute dalla legge inglese e le coppie dello stesso sesso potranno sposarsi anche in chiesa.
La proposta è stata fortemente voluto dal primo ministro conservatore David Cameron: «Sono un grande sostenitore dell'istituzione del matrimonio -ha dichiarato- e non voglio che le persone gay ne siano escluse».
L'annuncio ha immediatamente mobilitato la chiesa anglicana, quella cattolica ed il mondo mussulmano, ritrovatosi compatti nel tentare di affossare la proposta. Lo scorso giugno la Church of England era addirittura arrivata a minacciare che avrebbe smesso di celebrare matrimoni per conto della Gran Bretagna qualora la norma fosse passata.
Eppure tutto ciò non ha scoraggiato il governo che presenterà a giorni il testo della sua proposta di legge. Una norma che -è bene ricordarlo- non imporrà alcunché ma semplicemente abolirà il divieto che attualmente impedisce che ciò possa essere fatto. Non a caso lo stesso Cameron ha precisato che «nessuna chiesa, sinagoga o moschea che non voglia celebrare matrimoni gay sarà obbligata a farlo».
Quindi la chiesa cattolica e quella anglicana potranno continuare a non celebrare nozze gay, ma le confessioni religiose che hanno dimostrato interesse per questa possibilità (come i quaccheri ed alcuni gruppi di ebrei) potranno farlo.
Il rabbino Jonathan Romain, leader del Movimento per la riforma dell'ebraismo, ha dichiarato: «È essenziale per l'integrità religiosa. Non riesco a concepire un Dio che crea gli omosessuali ma poi vuole che negare loro il diritto di cercare appagamento coniugale in un contesto religioso».
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