Roma. Insultate da un carabiniere perché lesbiche


Roma, 19 dicembre. Due ragazze raccontano di essersi scambiate un semplice bacio a stampo, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Acilia, quando un carabiniere in servizio all'interno della struttura le ha notate.
«Ha iniziato ad urlare contro di noi -raccontano le due ragazze- Cose omofobe tipo "fate schifo" e "fate queste cose di nascosto". Era insieme a tre militari in servizio e ad una guardia giurata».
Il militare si sarebbe dunque avvicinato alle ragazze e, in seguito alle loro domande su quale fosse il problema, ha chiesto i loro documenti e ordinando loro di non allontanarsi.
«Una volta presi i nostri documenti è tornato dagli altri tre militari e ci ha fatte aspettare per venti minuti. Quando è tornato ha anche detto "Ora so chi siete, so dove abitate, andatevene"».
Così han fatto, ma mentre si stavano allontanando il carabiniere avrebbe ripreso ad insultarle: «Fate schifo, andatevene via. Non siete normali, dovete nascondervi. Due ragazze non si devono baciare, non è normale. Queste cose dovete farle di nascosto».
Le due vittime si sono così rivolte alla caserma di Acilia per denunciare l'accaduto, ma al citofono i carabinieri le hanno risposto che non erano tenuti a comunicare le generalità del carabiniere in servizio.
«Così ho deciso di andare in un commissariato a raccontare tutto. La polizia mi ha parlato del reato di abuso di ufficio, ma è chiaro che ora toccherà alla Procura decidere come procedere».
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