Monti si dimette dopo la sfiducia del Pdl

Con buona pace per quanti pensavano che la seconda repubblica fosse finita, in queste ore l'Italia sta piombando nuovamente in un vortice di propaganda populistica, campagna elettorale ed accuse reciproche.
L'incipit è stato il ritorno sulla scena politica di Silvio Berlusconi che, dopo una serie di tira e molla iniziati all'indomani indomani della sua condanna per frode fiscale («Ora sono costretto a rimanere in campo per riformare la giustizia» aveva affermato), ha ora annunciato la sua decisione dopo avber ha annullato le primarie (assumendo che tutti lo volesse a capo del partito, motivo per cui sarebbe stato inutile confrontarsi con il volere degli elettori) ed aver sfiduciato il governo.
Aperta la crisi, Mario Monti ha annunciato che presenterà le sue dimissioni non appena votata la legge di stabilità. Una scelta che Il Giornale (quotidiano diretto dal condannato Sallusti e di proprietà della famiglia Berlusconi) ha già iniziato a dipingere con toni da asilo infantile, titolando che: «Il Prof fa l'offeso: "Senza la fiducia del Pdl lascio dopo la legge di stabilità". Vuole il Quirinale o si candida?».
Il Presidente del Consiglio, che in queste ore si trova a Cannes, ha riferito di aver preferito non rispondere alle domande dei giornalisti stranieri dopo aver «colto il loro sbalordimento per la situazione italiana». La sua decisione, però, dipenderebbe direttamente dalle dichiarazioni del segretario Pdl, Angelino Alfano: «Ho maturato la convinzione che non si potesse andare avanti così».
Ora si guarda con preoccupazione ai mercati che lunedì torneranno ad aprire i battenti.
Critici i pareri degli altri leader politici riguardo alla decisione del Pdl di far cadere il governo. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha affermato che l'Italia verrà così esposta ad ulteriori rischi e che «Berlusconi si è simpaticamente definito un dinosauro. Se lo dice lui, perché non credergli. I dinosauri appartengono a un'altra era geologica, come tutti sanno...». Dello stesso parere è anche il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, che ha dichiarato: «Se c'è un responsabile di questa situazione è proprio Berlusconi», sostenendo che «è infantile» il tentativo di ribaltare accuse su Monti che invece ha cercato di salvare il Paese dal "rischio" Grecia.
Preoccupazione giunge anche dall'estero, come nel caso del presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, che ha affermato: «Berlusconi è il contrario della stabilità ed il suo ritorno può essere una minaccia per l'Italia e per l'Europa».