Vietato manifestare contro il Papa

Se le parole del Papa hanno dato nuova linfa ai gruppi più omofobi (come il tristemente noto Pontifex.Roma che esulta per le «parole di grande spessore morale» che li solleva dalle accuse di omofobia «anche di alcuni preti e religiosi infedeli»), su Internet si è registrato un coro di proteste, ancor più sottolineato dalla quasi concomitanza della benedizione impartita a Rebecca Kadaga da parte del pontefice. Ed è così che alcuni attivisti hanno deciso di manifestare il proprio dissenso in occasione dell'Angelus di Benedetto XVI.
Armati di cartelli (che riportavano scritte come "Joseph, ti vogliamo bene", "Omofobia = morte" o "Sono lesbica, non sono un pericolo") si sono raccolti fuori da Piazza San Pietro e solo tre di loro, sotto il controllo della polizia, sono anche entrati all'interno.
La manifestazione pacifica, però, è stata immediatamente interrotta dalla polizia. Il il giornalista Alessandro Gilioli, tra i manifestanti, ha raccontato su Facebook: «Al momento siamo trattenuti dalla polizia di Stato in piazza San Pietro dopo pacifico e silenzioso innalzamento cartelli durante l'Angelus. I cartelli in quattro lingue dicevano solo: "Sono le armi e non le unioni gay a minacciare la pace". Ovviamente ce li hanno strappati (non con le buone, diciamo) e ora ci tengono educatamente qui».
Solo un po' di tempo il gruppo è stato rilasciato: «Ci hanno fermato per un'ora -ha poi raccontato Gilioli - dopo un po' di strattoni per tentato pacifismo. Cartelli strappati, ovviamente. E noi che avevamo rispettosamente aspettato che Sua Santità finisse l'Ave Maria per alzare i cartelli».
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