Dalla discriminazione globale a quella locale: ecco l'apertura ai gay degli scout statunitensi


Dopo i primi rumors, i Boy Scouts of America hanno diramato un comunicato ufficiale che definisce i dettagli della loro "apertura" ai ragazzi gay. Molti siti hanno e giornali hanno parlato di una vera e propria svolta ma, leggendo fra le righe, qualcosa non quadra...
L'associazione, infatti, ipotizza l'abbattimento del tanto criticando bando alla presenza di omosessuali dichiarati (che secondo alcune fonti potrebbe essere tolto già dalla prossima settimana), ma si affretta anche a precisare che «Le organizzazioni potranno scegliere se accettare membri e nominare capi in base alla ideologia della propria organizzazione, principi o fedi religiose. Sponsor locali e genitori potranno scegliere secondo i bisogni delle singole famiglie. Il cambio della policy è al sotto analisi dei vertici della BSA. In ogni caso non verrà dettata alcuna imposizione od obbligo: la proposta comprende che ogni organizzazione iscritta alla BSA possa agire in base ai principi, la mission e l'orientamento religioso dell'organizzazione».
In altre parole, un gay non potrà entrare automaticamente negli scout, ma dovrà presentarsi con il cappello in mano ai vari gruppi e chiedere se "per favore" sono disposti ad accettarlo. Se gli risponderanno «no», dovrà voltarsi e prendere la via della porta.
Considerato che lo scoutismo si occupa di educazione (peraltro basandosi sul concetto di esempio da parte degli educatori), è inevitabile che una situazione simile non potrà che continuare a trasmettere un messaggio omofobo: molti ragazzi vedranno che i loro coetanei gay sono trattati diversamente da loro ed è facile questo si tramuti nell'equazione secondo cui ciò avvenga perché quelle persone sono "diverse" ed è lecito rifiutarle. I gruppi più omofobi, invece, rimarranno perfettamente legittimati a discriminare i ragazzi sulla base del loro orientamento sessuale.
Più che un'apertura, appare più come una mossa di marketing per cercare di riaprire i rubinetti dei finanziamenti privati (molti dei quali erano stati sospesi proprio in virtù quella norma discriminatoria).
Commenti