Secondo Albertini, le nozze gay danneggiano i metalmeccanici e rendono gay i bambini


«Ma perché dobbiamo condannare, o comunque obbligare, un figlio a essere necessariamente omosessuale, quando invece potrebbe essere tranquillamente eterosessuale? È chiaro che il figlio di una coppia omosessuale cresce in un ambiente che quasi lo obbliga a essere omosessuale».
È quanto dichiarato dichiarato da Gabriele Albertini (sindaco di Milano dal 1997 al 2006 ed attualmente candidato alla presidenza della Regione Lombardia e al Senato) davanti alle telecamere di Class TV Msnbc.
Ma non solo. Il politico è arrivato anche a lanciare una vera e propria campagna d'odio, sostenendo che se un metalmeccanico impedisse a due gay di potersi sposare, magari potrebbe andare in pensione prima beneficiando dei soldi da loro versarti in tasse (impedendo che gli siano "restituiti" sotto forma di diritti).
Ecco le sue parole: «La conseguenza del matrimonio è che il coniuge dello stesso sesso potrebbe ottenere una pensione di reversibilità. In caso contrario, no, perché non è considerato coniuge. Perché in una situazione di riduzione dei costi pensionistici togliamo al metalmeccanico e lo facciamo andare in pensione un poco più tardi, mentre diamo invece un vantaggio a qualcosa che è neutrale agli effetti della società?».
Da sottolineare è anche la faziosità con sui Albertini presenta gli eterosessuali come gran lavoratori, contrapponendoli poi ai gay (quasi fossero tutti dei nullafacenti). Ma lo sa quanti omosessuali lavorano, producono e portano avanti il Paese? Quando per fini propagandistici si arriva ad offendere la dignità e negare l'operato di parte della popolazione, allora si è davvero toccato il fondo.
Indegna è anche la conclusione dell'intervento, nel quale Albertini ha sentenziato: «L'omosessualità non è un valore, ma è una scelta. Libera e assolutamente autonoma».

Clicca qui per ascoltare le sue parole.
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