Valerio Pino premiato per la sua lotta all'omofobia


Non stupisce che Valerio Pino possa essere considerato il personaggio dell'anno in un'ampia serie di categorie, un po' di più che quella prescelta riguardi il suo impegno nella lotta contro l'omofobia.
Ma è proprio quello il motivo per cui l'associazione lgbt Officine Makumba di Bari ha deciso di premiarlo in occasione della terza edizione del Gran Galà delle Pari Opportunità.
Salito sul palco, Valerio Pino ha esordito con un «Sono un po' triste perché è dalle dalle otto che non faccio l'amore. Cercherò di recuperare». Ed è così che il conduttore ha ribattuto: «Bene. Valerio Pino vuole fare l'amore, anche di gruppo, quindi...». Poi la lettura della motivazione: «Valerio Pino è stato selezionato tra le tantissime proposte pervenute alla commissione valutatrice poiché ha rappresentato e continua a rappresentare un simbolo internazionale della lotta all'omofobia. Un'icona indiscussa, che rappresenta per tanti ragazzi che vivono la loro omosessualità nel silenzio e spesso nella vergogna, un vero modello di riscatto ed emancipazione sociale».
Con tutto il rispetto e l'affetto che si può provare nei confronti del ballerino, verrebbe però da chiedersi quanto il suo esibizionismo e i suoi eccessi (magari comprensibili per un uomo di spettacolo) possano effettivamente essere d'esempio a quei giovani che hanno difficoltà ad accettarsi (ai quali, forse, servirebbero anche esempi di normalità in grado di testimoniare che l'esser gay non significa necessariamente vivere di eccessi). Ma, ovviamente, ognuno è libero di pensarla come vuole ed evidentemente la giuria ha manifestato un parere diametralmente opposto nell'effettuare la sua scelta.
Poi il ballerino si è esibito nel suo brano "Go Go Star", indossando solo con una giacca ed un paio di slip aderenti (con tanto di gestualità che andava a stuzzicare spesso e volentieri proprio quella parte del corpo).

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