Giovanardi contro la coppia gay sul palco del Festival


Davanti alla commuovente storia portata sul palco dell'Ariston dai due ragazzi gay che proprio domani si sposeranno a New York (dato che la loro relazione non è riconosciuta dalle leggi italiane), Cerlo Giovanardi è sceso in campo per sostenere che gli affetti siano da ricondursi ad una precisa parte politica e, quindi, da tacere in tempo di campagna elettorale.
«La Presidente e il Direttore Generale della Rai -ha tuonato Giovanardi- spieghino come sia possibile che, in periodo di par condicio, un conduttore esageratamente pagato e politicamente schierato come Fabio Fazio usi il Festival di San Remo per uno spot a favore del programma elettorale e di vita del candidato Niki Vendola, facendo contestare, a dieci giorni dalle elezioni politiche, il principio contenuto nell'articolo 29 della nostra Costituzione laica e repubblicana, che riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, fra un uomo e una donna, come più volte ha ribadito la Corte Costituzionale».
Come un disco rotto, il responsabile delle politiche familiari del Pdl è tonato a negare tutti i pronunciamenti del Parlamento Europeo e della Corte Costituzionale, preferendo sostenere che le sue idee personali debbano valere più dei diritti dei cittadini (adducendo fantomatici pronunciamenti, forse rivisti ed interpretati nella sua mente).
L'articolo 29 della Costituzione, infatti, sancisce che «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare». Ogni altra considerazione sul sesso sei coniugi è solo un'invenzione.
E, già che ci siamo, perché non chiedersi il come mai un politico esageratamente pagato si possa sentire nel diritto di offendere ed insultare l'amore di due persone (e di migliaia di altre coppie come loro) solo per un tornaconto personale?
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