La storia di un prete gay vince il Teddy Award 2013


Il film polacco "W imię..." (Nel nome di...) è il vincitore del 27esimo Teddy Award, il premio annualmente assegnato alle migliori pellicole a tematica lgbt presentati al Festival di Berlino.
La giovane regista Małgorzata Szumowska ha scelto di affrontare direttamente il tema dell'omosessualità dei preti cattolici attraverso la storia di Adam, un sacerdote che ha deciso di prendere i voti e di praticare il celibato sacerdotale come soluzione ai conflitti interiori che l'essere omosessuale gli procurava. Impegnato nell'aiuto di un gruppo di ragazzi disadattati, faticherà ad affrontare l'incontro con Lukasz, un taciturno figlio di una famiglia contadina che risveglierà in lui sentimenti assopiti.
Questa, però, non è la prima volta che il tema viene affrontato. Già diciott'anni fa il film "Il prete" dell'inglese Antonia Bird conquisto il Teddy Award assegnato dal pubblico attraverso il racconto della storia di un'altro prete omosessuale.
Il francese Sébastien Lifshitz, invece, si è aggiudicato per la seconda volta consecutiva il premio per il miglior documentario, un film intitolato "Bambi" e dedicato all'omonima artista transgender franco-algerina star dei music-hall parigini.
Lo svedese Victor Lindgren è il vincitore del premio per il miglior cortometraggio con "Ta av mig", mentre il premio speciale della giuria è andato allo statunitense "Concussion", la storia di una lesbica che vive con la compagna e le sue due figlie e si interroga se quella è la vita che aveva sognato di vivere.
Un premio speciale è andato infine al progetto collettivo sudafricano "Steps for the future", una pellicola dedicata al tema dell'hiv e della discriminazione che i sieropositivi spesso subiscono.

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