Mai bambini russi in adozione a coppie gay francesi


Attualmente in Russia ci sono più di 700mila orfani "ufficiali", un numero maggiore a quello registrato nel Paese durante la seconda Guerra Mondiale. Le autorità cercano per loro una nuova casa fino ai sette anni, passati i quali vengono dirottati verso altre strutture perché ritenuti troppo vecchi per risultare appetibili per potenziali famiglie adottive. Famiglie che non solo scarseggiano, ma che spesso scelgono di adottare dei bambini con l'unico obiettivo di ricevere aiuti materiali da parte dello Stato, in assenza dei quali li restituiscono agli orfanotrofi come se si trattasse di pacchi postali. Negli ultimi due anni, a più di 30mila bambini è toccata tale sorte, spesso con effetti disastrosi sulla lor psiche dato l'ennesimo rifiuto di cui sono rimasti vittima.
Eppure, davanti ad una simile situazione, la priorità del delegato plenipotenziario per i diritti dell'infanzia russo, Pavel Astakhov, è stata quella di rassicurare i concittadini sul fatto che i bambini russi non verranno mai in adozione a coppie francesi omosessuali qualora venga adottata definitivamente in Francia la legge sulle nozze gay.
Secondo il politico, infatti, «questa posizione è già espressa nelle nostre leggi fondamentali, la Costituzione e il Codice della famiglia. Lì viene chiaramente indicato che il matrimonio va visto come unione tra una donna e un uomo. Altra possibilità da noi non c'è. Punto e basta».
Poi, forse spingendosi troppo il là, Astakhov ha raccontato ai giornali di di avere «molti cari amici in Francia» che percepiscono i matrimoni gay come una minaccia per la società e che gli avrebbero detto: «Da voi si stanno adottando leggi che servirebbero anche a noi». Alla sua domanda su cosa intendessero, i suoi amici francesi avrebbero risposto: «Il divieto di propaganda dell'omosessualità, ad esempio».
Tornando alle adozioni, il 28 dicembre scorso Puntin ha firmato un controverso provvedimento (entrato il vigore il 1° gennaio 2013) che prevede il divieto di adozione di bambini russi anche da parte di qualsiasi cittadino statunitense. I motivi della scelta sono prettamente politici, ma evidentemente non ci si è fatto problemi a calpestare le speranze di migliaia di minori pur di raggiungere i propri scopi. Negli ultimi vent'anni oltre 60mila bambini avevano trovato una nuova casa negli Stati Uniti.
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