Silvio Berlusconi: «È grazie a me se l'Italia non ha i matrimoni gay»


Altro che apertura alle unioni gay. Intervistato dal settimanale cattolico Tempi (in edicola da domani), Silvio Berlusconi ora arriva a rivendicare il "merito" di aver impedito che il matrimonio gay potesse diventare legale nel nostro Paese.
«Se l'Italia oggi non ha l'eutanasia legale, il matrimonio gay, la fecondazione eterologa, come avviene in tanti paesi europei, il merito è nostro -ha dichiarato- è della linea che coerentemente in parlamento e al governo abbiamo mantenuto in questi anni. Nessun'altra coalizione può vantare la propria coerenza con questi principi, neppure i cosiddetti centristi».
Ed ancora: «Ci siamo sempre opposti ad ogni deriva laicista e relativista, abbiamo fatto tutto il possibile, anche scontrandoci con il capo dello Stato, come nel caso Englaro, per difendere la vita in ogni suo momento, la famiglia naturale, la libertà di scelta educativa. Massima estensione dei diritti individuali per ogni cittadino quali che siano le sue scelte e i suoi orientamenti nella vita privata, ma senza toccare la vita, il matrimonio e la famiglia, che sono valori sociali e culturali, non soltanto scelte private».
Ora sappiamo chi ringraziare se in Italia i gay hanno molti meno diritti che in tutto il resto dell'Europa occidentale. Ed è curioso notare come per lui i valori sociali e culturali siano esclusivamente quelli eterosessuali.
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