Perché il coniglio è simbolo della Pasqua?‎


Il coniglietto pasquale è uno dei simboli d'eccellenza della Pasqua. Le sue origini, però, affondano le radici nella tradizione pre-cristiana, quando la festa era una celebrazione della primavera, della rinascita della natura e della fertilità. Ed è proprio in quest'ottica che il coniglio, noto per le sue capacità riproduttive, era considerato il simbolo della fertilità celebrata in quell'occasione.
Come avvenuto anche in altre circostanze, il Cristianesimo ha cercato di far morire quel rito pagano sovrapponendovi una festa in ricordo della resurrezione di Gesù Cristo (ricalcando l'idea di rinascita).
Ed è così che nel XV secolo in Germania si recuperò quell'antico simbolo e si iniziarono a produrre i primi biscotti a forma di coniglio in occasione della Pasqua cristiana. La tradizione venne poi esportata negli Stati Uniti e nell'Europa settentrionale, fino a diffondersi a livello globale.
Questa spiegazione, però, non è universalmente riconosciuta e c'è chi sostiene che il coniglio pasquale sia stata un'idea di San'Ambrogio, il quale l'avrebbe indicato come simbolo di resurrezione data la sua capacità di adattare il colore del proprio manto a seconda delle stagioni.
Negli Stati Uniti il coniglio è anche uno dei personaggi su cui si basano le storie raccontate ai bambini: in molti luoghi, infatti, è tradizione nascondere delle uova colorate nei giardini, sostenendo che sia stato proprio l'animale pasquale a nasconderle lì.
3 commenti