Qualche curiosità sul Conclave


Alle 16.30 di ieri pomeriggio, 115 cardinali sono chiusi nella Cappella Sistina per il Conclave, l'antico rito per decidere l'elezione del nuovo Papa. I voti necessari per l'elezione di un nuovo pontefice saranno 77 (pari due terzi dei consensi), così come stabilito da Benedetto XVI il 26 giugno 2007.
Il primo conclave della storia si tenne a Viterbo, allora sede papale, nel lontano 1270: stanchi di discussioni lunghe ed inconcludenti, gli abitanti della città decisero di chiudere a chiave nella sala grande del palazzo papale i votanti, in modo che fosse anche nel loro interesse giungere ad una rapida decisione.
Tutto ciò che accade all'interno della Cappella Sistina è strettamente segreto ed anche le schede di voto vengono di volta in volta distrutte, generando le famose fumate nere (o quella bianca, sinonimo di un accordo raggiunto) proprio attraverso la loro combustione (con l'aggiunta di sostanze chimiche che determino il colore del fumo generato). Ed è proprio quel comignolo l'unico strumento attraverso cui i cardinali possono comunicare all'eterno, limitatamente al solo esito delle votazioni.
Raggiunto un accordo, il papa neo-eletto è chiamato a ritirarsi nella stanza delle lacrime (la sacrestia della Cappella Sistina), per indossare i paramenti papali con i quali si presenterà in pubblico dalla Loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro. Dopo la vestizione, c'è il suo ritorno nella Cappella Sistina, dove viene fatto sedere alla cattedra. Il cardinale decano lo invita alla rilettura del brano di Vangelo in cui Gesù affida a Pietro la sua missione apostolico poi, attraverso un canto corale del Te Deum, si sancisce la fine del conclave e la riapertura delle porte.
Il compito di presentare il nuovo pontefice ai fedeli è affidato al Cardinale protodiacono che, attraverso la formula dell'Habemus papam, annuncia il nome del nuovo successore di Pietro. Sino all'elezione di papa Giovanni Paolo II non era consuetudine che il nuovo pontefice facesse un discorso alla piazza, ma si limitava a mostrarsi dalla finestra. Prima di lui anche Giovanni Paolo I espresse il desiderio di pronunciare alcune parole, ma il cerimoniere di allora gli negò il permesso perché non previsto dal cerimoniale.
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