Indonesia: il sindaco di Banda Aceh propone la pubblica fustigazione dei gay


Non è difficile imbattersi in persone pronte ad ergersi a giudici del mondo ma, fortunatamente, la loro reazione spesso si limita al giudizio o all'invettiva.
Ben diversa, però, è la situazione che si sta verificando in questi giorni nella città di Banda Aceh (nel nord dell'Indonesia) dove sindaco e vicesindaco hanno deciso di utilizzare il potere a loro attribuito per emettere ordinanze comunali in grado di punire tutto che ritengono inammissibile agli occhi del loro credo religioso.
Dopo lunghe e sanguinose guerre interne, infatti, l'autonomia ricevuta dalla provincia nel 2005 ha conferito agli organi locali un potere quasi illimitato e ha permesso che prendesse piede una sorta di fanatismo religioso incentrato sulla legge coranica. Ed è proprio in nome della sharia che, ad esempio, il sindaco di Banda Aceh decise che i punk erano contro la sua religione ed organizzò un vero e proprio raid della polizia in un vicino concerto.Lo scorso dicembre tutti i ragazzi che portavano una cresta vennero arrestati e condannati alla pubblica umiliazione: dapprima attraverso la rasatura a zero dei capelli, poi con un bagno in un vicino lago.
La notizia fece il giro del mondo e ricevette condanne unanimi, ma questo non ha fermato il sindaco che oggi ha deciso di lanciarsi in una nuova iniziativa. Dato che in Indonesia l'omosessualità non è reato, a trattarla come tale potrebbe essere proprio una sua nuova ordinanza, attraverso la quale il sindaco conta di "porre rimedio" all'assenza di leggi sull'argomento (dato che, a suo parere, la condanna religiosa dovrebbe necessariamente trovare supporto nelle leggi civili). La pena proposta è di 100 frustate sulla pubblica pizza di chiunque venga colto ad avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso.
1 commento