Le nozze gay non sono incostituzionali


Una menzogna ripetuta ad oltranza rischia di diventare vera agli occhi dell'opinione pubblica. Ed è così che in molti hanno sventolato l'articolo 29 della Costituzione Italiana come un indiscutibile impedimento all'approvazione dei matrimoni gay in Italia. Eppure nel leggere che «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio» non si capisce quale sarebbe l'impedimento, se non nelle interpretazioni di chi dice che l'assemblea costituzionale non aveva immaginato che due gay potessero sposarsi.
Ora, però, la discussione in Commissione al Senato sul pacchetto di disegni di legge su matrimoni e unioni civili ha già portato ad un importante risultato: per prima volta in una sede non giudiziaria è stato dichiarato che il matrimonio gay non è incostituzionale. Ad affermarlo i relatori Monica Cirinnà (Pd) e Ciro Falanga (Pdl). Sino ad oggi quel principio era già stato chiarito nel 2010 dalla Consulta e in più occasioni dalla Cassazione, ma era rimasto inascoltato dai palazzi della politica.
«Spero che la falsa argomentazione dell'incostituzionalità dell'estensione del matrimonio, sventolata da destra e da sinistra per negare impropriamente un diritto -ha commentato il senatore Sergio Lo Giudice (Pd)-, esca finalmente dal dibattito pubblico. Ora la politica si assuma la responsabilità di una scelta senza falsi alibi».
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