Milano: riconosciuta la prima unione gay


La battaglia di Federico G. e di Cristian F. è finalmente giunta al suo epilogo e i due sono finalmente riusciti a vedersi riconosciuta la trascrizione della loro civil partnership londinese nel Registro delle unioni civili di Milano.
I due si erano sposati a Londra il 5 giugno del 2010, dopo aver preso la residenza temporanea ed aver investito un anno di tempo nel portare avanti la loro pratica. Poi sono iniziati i tre anni di battaglie legali per veder riconosciuta quell'unione anche in Italia. «Mi piacerebbe –ha affermato Federico– che notizie come questa servano a farci capire che questa è pura normalità, che questo è il modo in cui vivono migliaia di coppie italiane che vogliono diritti e doveri riconosciuti dallo Stato. A noi sono bastate 60 sterline per sposarci nel Regno Unito. Ci siamo uniti al Globe, il teatro di Shakespeare sul Tamigi, davanti a settanta fra parenti e amici. È stato un giorno bellissimo e ora posso finalmente dire che ne è proprio valsa la pena».
A spiegare l'importanza della sentenza è il loro avvocato, Marilisa D'Amico: «Per la prima volta in Italia è stata registrata una unione contratta all'estero proprio come tale. Cioè nel Registro milanese delle unioni civili c’è scritto chiaramente che questa è una partnership londinese. Quello che cambia per loro è che ora potranno accedere al welfare locale, concorrere alle graduatorie per le case e per il complesso dei servizi sociali. Così, allo stesso modo, potranno assistere il partner in ospedale, purché sia una struttura nel territorio di Milano. Tutte cose non garantite dalla legge italiana, ma il Registro serve proprio a questo”. Una speranza? “Che la giurisprudenza italiana riconosca finalmente che l'Italia non è uno Stato separato, ma che è pienamente in Europa. Così dovrebbero essere rispettate le varie pronunce e sentenze a livello comunitario».
Ora un'altra ventine di coppie sono intenzionate ad intraprendere lo stesso percorso, dicendosi pronte anche ad un eventuale ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo per veder trascritta all'anagrafe la loro unione.
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