Scout gay: arrivano le prime (deliranti) proteste


Linda Harvey è la conduttrice di "Mission America", un programma radiofonico cristiano trasmesso in Ohio e in parte dell'Indiana, del Kentucky e del Michigan. Dichiaratamente anti-gay, la donna ha scritto un'articolo per il World Net Daily per commentare la recente apertura dei Boy Scouts of America ai ragazzi gay. Un'apertura così blanda da aver scatenato le ire del Senato californiano, ma da lei ritenuta sufficiente per dar libero sfogo ad una tra le più squallide esternazioni omofobe dell'ultimo periodo.
Harvey ha iniziato il suo intervento sostenendo che gli scout statunitensi, a causa della loro scelta, dovranno ora dedicarsi «all'insegnamento dell'uso dei preservativi e al crossdressing (ossia l'indossare vestiti dell'altro sesso)». Il motivo? Secondo la donna la presenza di ragazzi gay provocherà un'aumento degli abusi sessuali e «il clima di assenso eroderà i codici etici di ogni altro ragazzo. Distruggerà la dipendenza dei giovani dalla Scrittura e dal rapporto con il Dio Vivente Onnipotente e Salvatore, Gesù Cristo».
Insomma i ragazzi gay non solo saranno (tutti) una sorte di stupratori seriali, ma saranno anche causa della distruzione dei valori (da sottolineare quanto risulti brutta la scelta del termine "dipendenza" nel rivolgersi alla Bibbia).
Ormai lanciata nella propria furia omofoba, la Harvey ha anche sostenuto che «i genitori dei Boy Scout e i capi gruppo sono degli ingenui se davvero credono che la mafia rosa si fermerà qui» e ha insistito nell'asserire che l'associazione dovrebbe essere rinominata in «Ragazzi sodomiti d'America».
Insomma, più che nel fanatismo religioso qui si sconfina nell'odio cieco e gratuito.
Ma a preoccupare non è solo l'omofobia di singoli personaggi intenti a diffondere i loro messaggi d'odio, ma anche quello che giunge dai livelli più alti della politica. Ad esempio anche il governatore del Texas, Rick Perry, ha espresso il suo disappunto per la scelta di far cadere la messa al bando dei ragazzi gay, dicendosi «molto deluso» dalla decisione.
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