Il CIO si dice soddisfatto delle rassicurazioni giunte dalla Russia in vista di Sochi 2014


Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) si è detto soddisfatto dalle rassicurazioni giunte dalla Russia (la nazione che ospiterà i giochi invernali di Solchi 2014) in merito alle norme anti-gay approvate lo scorso giugno.
«La Russia -ha dichiarato- si è impegnata a rispettare rigorosamente le disposizioni della Carta Olimpica e dei suoi principi fondamentali, tra cui l'articolo 6 che sancisce come qualsiasi forma di discriminazione nei confronti di un Paese o di una persona per motivi di razza, religione, ideologia politica, sesso o altro sia incompatibile con l'appartenenza al Movimento Olimpico».
La polemica, però, è tutt'altro che destinata a scemare: attraverso una lettera aperta, il vice primo ministro russo Dmitry Kozak ha sì assicurato che i gay non saranno discriminati, ma ha al contempo preso le difese delle leggi anti-gay. La teoria (degna di un azzeccagarbugli) è che la norma verrà applicata a tutti e che quindi non vi è alcuna "discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale".
Anche lo scenario in cui si svolgeranno i giochi non è del tutto chiaro: se Putin rassicura che le norme non interferiranno con i giochi, il Ministro degli Interni russo continua ad asserire che la legge verrà applicata a sportivi e turisti.
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