Arcigay chiede alla Svezia di permettere i matrimoni gay tra stranieri o presso le sue ambasciate


«Abbiamo sollecitato la Svezia a rendere possibile anche nel loro territorio il matrimonio tra omosessuali non residenti e di estendere questa possibilità anche nelle ambasciate svedesi nel mondo, compresa quella italiana». È quanto dichiarato da Flavio Romani, presidente di Arcigay, dopo l'incontro di con il ministro svedese Birgitta Ohlsson e l'ambasciatrice della Svezia in Italia Ruth Jacoby.
«Abbiamo raccontato lorola desolante situazione italiana in tema di diritti delle persone lgbt -riferisce Romani- In particolare il Ministro Ohlsson si è detta molto sorpresa nell'apprendere della totale assenza di tutele e diritti per le coppie omosessuali italiane e della migrazione a cui sono costrette per vedere riconosciute, in Norvegia o in Portogallo, le loro unioni. Per questo abbiamo chiesto al governo svedese, attraverso il ministro, di fare pressione in sede europea affinché l'Italia si adegui agli standard di uguaglianza che caratterizzano gran parte dei Paesi dell'Unione».
In Svezia il matrimonio egualitario è stato annunciato nel novembre del 2008 dall'allora primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt, con entrata in vigore a partire dal 1º maggio 2009. La sua estensione ha coinvolto anche anche la Chiesa luterana svedese nella celebrazione di nozze fra persone dello stesso stesso.
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