È morto il cantante Lou Reed. Da adolescente subì un elettroshock per "curare" la sua bisessualità


Si è spento, all'età di 71 anni, il cantante dei Velvet Undergroud Lou Reed. Le loro canzoni furono un punto di riferimento per intere generazioni, nonostante nella sua storia personale vi fu una dolorosissima esperienza personale vissuta durante l'adolescenza, quando nel 1956 alcuni psicologi lo costrinsero a sottoporsi all'elettroshock per "curare" la sua bisessualità.
Ci vollero anni prima che Lou Reed riusisse a parlare di quanto gli era accaduto, raccontandolo inizialmente attraverso alcune strofe inserite nella canzone "Kill Your Sons" del 1974.
Gli effetti di quelle "terapie" pseudo-scientifiche gli segnarono l'intera vita, ma ai tempi era l'unico modo che gli si prospettò davanti per non dover passare anni rinchiuso in centri psichiatrici per il semplice fatto di essere normale in un mondo incapace di comprendere la diversità. «Loro ti mettono quella cosa in gola in modo da non ingoiare la lingua -raccontò- e ti mettono gli elettrodi sulla testa. Questo è ciò che è stato consigliato di fare a Rockland County per scoraggiare i sentimenti omosessuali. L'effetto è che si perde la memoria e diventi un vegetale. Non è possibile nemmeno leggere un libro perché si inizia e quando sei a pagina 17 devi tornare subito, di nuovo, alla pagina uno».
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