Qual è il futuro politico della questione gay?


«Con il governo dei "moderati", che fine farà la questione gay?» A chiederselo è Alessandro Zan, deputato del Sel, dalle pagine dell'Huffington Post.
«È da tre giorni che Giovanardi campeggia in tv -scrive- e rilascia dichiarazioni, mentre i cronisti si accalcavano attorno a Formigoni per sapere le ultime notizie su quanti sono i dissidenti del Pdl. La parola del giorno della politica è in questi giorni la rinascita dei "moderati" o come qualche opinionista rileva dei democristiani. Si festeggia la sconfitta parlamentare di Berlusconi, ma il Pd si allea con i diversamente berlusconiani e con i "democristiani", cresciuti nell'alveo del berlusconismo. Verrebbe da chiedersi cosa ci sia da festeggiare».
Secondo il deputato, infatti, «che Giovanardi e Formigoni rappresentino il nuovo della politica è davvero difficile da capire. Eppure ci sono esponenti del Pd che parlano di una nuova fase, di un centrodestra finalmente di tipo europeo. Affermazioni a dir poco avventurose. E mentre andava in scena il dibattito in Parlamento pensavo: chissà che fine farà adesso la questione gay, che di per sè può essere emblematica di quale tipo di maggioranza sta sostenendo questo Governo. Ora che Giovanardi, per citare uno tra i molti, è diventato moderato di governo, che ne sarà delle unioni civili alla tedesca promesse da Bersani in campagna elettorale? Che ne sarà della legge antiomofobia e transfobia emendata in peggio alla Camera da altri moderati e che dovrà essere discussa al Senato?».
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